Vivere a bordo tutti insieme appassionatamente
Uno dei lati più sfidanti della vacanza in barca è proprio quello della convivenza a bordo.
La “sopravvivenza” a stretto contatto in spazi limitati con altre persone presuppone un mix di doti indispensabili come educazione, rispetto, tolleranza e capacità di adattamento.
Questo non significa l’accettazione silenziosa delle decisioni altrui o la repressione di esigenze o desideri: questi vanno comunicati agli altri membri dell’equipaggio con garbo in modo da far presenti le cose che non sopportiamo o quelle che ci fanno paura ed evitare così spiacevoli sorprese ai propri compagni di viaggio, causa di incomprensioni e inutili discussioni.
Ciascuno ha le proprie abitudini ed è perciò sana abitudine stabilire regole comuni di buon senso per la condivisione delle mansioni a bordo partendo dalla gestione della prima colazione fino al momento di andare a dormire.
Ogni iniziativa personale deve essere preceduta da una verifica delle opinioni degli altri e stoppata in caso di reazioni non convinte.
La convivenza in barca, quando affrontata con lo spirito corretto, risulta terapeutica e può produrre esperienze con un grado di positiva intimità difficile da ritrovare in altre situazioni.
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(Tutti gli articoli sono liberamente tratti dal sito di Greenpeace e da "Il Giornale della Vela" dell'agosto 2009)